Eccoci al momento importante dell'intervista ad un autore esordiente.
Si tratta di Stefania D'Amato
1 - Ciao, Stefania, parlaci brevemente di te. Descriviti come persona, con il tuo modo di essere e le tue esperienze di vita più significative, in modo che possiamo conoscerti meglio.
Ciao, un saluto a te e ai tuoi lettori. Mi presento: mi chiamo Stefania D’Amato e ho da poco pubblicato il mio primo libro. Lavoro come cassiera in un supermercato e nel tempo libero mi dedico alla mia vera passione, cioè la scrittura. Devo dire che scrivere è la mia isola felice dove posso creare un modo tutto mio fatto di tante belle storie e personaggi, che rappresentano il mio modo di vedere la vita.
2 - Cosa ti ha fatto approdare nel mondo della scrittura? Insomma, cos'ha fatto di te una scrittrice?
Ho sempre amato scrivere. Fin da piccola inventavo brevi storie e scrivevo poesie. Ovviamente, fino a qualche tempo fa pubblicare un libro per me era solo un sogno nel quale non ho mai smesso di credere e alla fine tutti i miei sforzi sono stati premiati.
3 - Com'è vista questa tua attività da parte di famigliari ed amici? E nel tuo ambiente lavorativo? Sovente lo scrivere porta stima, ma non sempre è così.
Per fortuna la mia famiglia mi ha sempre appoggiato in questa mia passione. I miei genitori e mio marito mi hanno sempre sostenuto e rincuorato quando le risposte degli editori tardavano ad arrivare. Ho una nipotina, Francesca, che mi aiuta a valutare se le mie idee sono valide oppure no. Infatti, abbiamo la stessa passione per il fantasy e quando mi viene qualche idea per I miei libri mi confronto con lei per vedere se la cosa potrebbe funzionare oppure no. infine, ho una sorella fantastica, Maria, che mi aiuta a fare pubblicità alla mia opera.
4 - Ora veniamo al tuo "modus operandi". Quali sono gli step che ti portano a raggiungere il compimento di un'opera? Raccontaci la vita delle tue creazioni, dalla culla all'adulto.
Prima di tutto immagino la scena che voglio descrivere nel mio libro. Mi metto lì ad occhi chiusi e vedo ogni particolare, come se guardassi un vero e proprio film. Poi successivamente riporto tutto sul mio fedele pc e cerco di descrivere tutto nei minimi dettagli come se dovessi raccontare il film che ho appena visto ad una persona non vedente e che attraverso il mio racconto deve immaginarsi il tutto. Non sono uno di quei scrittori che pianificano la loro storia con scalette o cose del genere. I miei libri nascono da soli nella mia testa e io li faccio venire fuori.
5 - Riguardo la tua giornata da scrittrice, sei una metodica o un'autrice da "disordine artistico"? Il tuo lavoro giornaliero è dettato più da razionalità e programmazione o da istinto e predisposizione?
No il mio è decisamente un disordine artistico. Non scrivo tutti I giorni ma solo quando sono ispirata. La sera prima vedo il mio film personale, il giorno dopo lo racconto. Ovviamente questo è un processo creativo che non avviene tutti I giorni, ma spesso.
6 - C'è un genere che prediligi per la realizzazione delle tue opere? E perché, secondo te?
Per il momento mi piace molto il genere Fantasy infatti la mia opera di esordio è il primo capitolo di una saga e sto già scrivendo il secondo. Ma in testa ho anche un romanzo poliziesco che a tempo perso sto scrivendo perchè prima do precendenza alla saga.
7 - Ora ti chiedo ti concentrarti su un libro in particolare fra tutti quelli che hai scritto. Parlacene a modo tuo. Da chi l'ha scritto si ha sempre una descrizione unica e molto "intima" della sua opera.
Il mio libro si intitola “La dama bianca il potere delle armi sacre”. Come ti dicevo prima non è un libro autoconclusivo, ma fa parte di una saga. Narra le avventure di una giovane principessa, Kassandra, che vive in un mondo dove la magia è proibita. Il suo regno viene attaccato dal fratello minore di suo padre che crede di essere stato derubato del suo diritto di salire al trono. Il perfido zio ricorre alla magia nera per rendere se stesso e il suo esercito immortale. Questo avvenimento fa venire fuori la vera natura di Kassandra che è in realtà la reincarnazione della divinità che protegge I guerrieri e coloro che lottano per la giustizia. All’inizio lei non sa che fare perchè ha paura di essere giustiziata a causa della sua natura magica, ma alla fine accetta il suo destino ed aiuterà quattro cavalieri nel loro viaggio alla ricerca delle armi sacre che sono l’unica cosa che può sconfiggere il loro nemico.
8 - Una volta che si ha in mano la prima copia del proprio libro, inevitabilmente la mente torna al momento particolare in cui è nata l'idea. Ecco, rivelaci la scintilla che ha fatto nascere il libro di cui ci stai parlando.
La prima cosa che ho pensato era quella che volevo dar vita ad una saga fantasy tutta mia. Un po’ come avevano fatto altri autori famosi prima di me. Ho sempre amato il genere cavalleresco e quindi mi sono detta perchè no, diamo vita a degli eroi forti e coraggiosi a cui la gente può affezionarsi.
9 - Ora ti prego di regalarci un excursus delle altre tue opere e dei tuoi futuri progetti
Sto scrivendo il secondo capitolo della mia saga che avrà come titolo “La dama bianca richiamo alle armi” dove ritroveremo la nostra Kassandra che avrà imparato ad usare meglio I suoi poteri e sarà in grado di essere la guida di cui il suo popolo ha bisogno. Oltre a lei ritroveremo tutti gli altri personaggio che con il loro coraggio spero abbiano conquistato il cuore di chi ha letto il mio libro e ce ne saranno di nuovi.
Sto scrivendo anche un romanzo poliziesco che avrà come titolo “Un italiano a New York” che avrà come protagonista un ispettore italiano che in una citta straniera si ritroverà a capo di un distretto di polizia e dove dovrà affrontare alcuni casi complicati per poter assicurare il colpevole alla giustizia.
10 - Porti avanti anche un blog che si chiama "Le storie di Stefy Novel". Cosa ti porta come esperienza questa tua ulteriore iniziativa?
Questa è un’esperienza fantastica. Non solo posso far conoscere le mie opera e le mie idee a chi decide di segurmi, ma ho una sezione dedicate alla segnalazione, alla recensione e alle interviste di autori esordienti che come me hanno bisogno di visibilità e mi piace aiutarli. Inoltre, fino ad ora sono entrata in contatto con gente fantastica e con delle bellissime storie che mi hanno arricchito molto.
11 - Alcuni pensano che scrivere libri tutto sommato non sia così difficile, mentre chi lo fa sa che un libro è sudore, lacrime e sangue 😊. Come la vivi tu questa realtà?
Scrivere un libro non è per niente facile.
Non basta avere una buona idea. Devi anche saperla scrivere e cercare di trovare le parole giuste per arrivare al cuore di coloro che un giorno leggeranno I tuoi libri. Poi, c’è una parte ancora più dura trovare un editore che creda in te e ti aiuti a realizzare il tuo sogno, per non parlare della fatica che si fa per far conoscere alla gente il tuo lavoro dopo la pubblicazione.
12 - Dalla tua personale esperienza, quali sono i consigli che ti sentiresti di dare a chi accarezzasse l'idea di cimentarsi nello scrivere libri?
Di lasciarsi guidare dal proprio istinto. Gli scrittori hanno dentro di sè un fiume di parole che si trova ben celato nella propria mente. Bisogna lasciarsi andare e scrivere per sè stessi senza pensare se le cose che stiamo mettendo su carta possa essere commerciabile oppure no. le cose che vengono fatte con il cuore vengono sempre apprezzate.
13 - Ad un'accanita lettrice, che libri di autori conosciuti consiglieresti? E quali invece di autori esordienti?
Da buona amante del genere fantasy sono una fan del trono di spade anche se mi è piaciuta molto anche la saga dell’anello dello stregone di Morgan Rice. Come autore esordiente consiglio il libro di Manuela Pierro che si intitola Ashakiran è una bella storia d’amore che a me è piaciuta molto.
14 - Hai uno slogan per i tuoi libri?
No, ma mi piace una citazione di Edgard Allan Poe “Chi sogna anche di giorno sa molte più cose di colui che sogna solo di notte” quindi spero che I miei libri facciano sognare tutti anche di giorno.
Ringraziamo la nostra amica Stefania per il tempo dedicatoci, e a presto! Alla prossima intervista!
♡ Se ami veramente qualcuno,
o gli regali un Viaggio o gli regali un Libro! ♡
martedì 29 maggio 2018
domenica 20 maggio 2018
La Torre Nera - Stephen King
Leggere Stephen King é sempre stato difficile per me, non amo l'horror. Quando ho scoperto il filone fantasy dello stesso autore, ho voluto assolutamente conoscere questo suo mondo. Ho iniziato con la serie La Torre Nera, primo libro: "L'ultimo Cavaliere". Bello! D'altronde il talento rimane talento. Certo, un fantasy a sua immagine, con quel po' di macabro e un altro po' di dissacrante, ma godibile e intrigante. Spezza un pochino i nostri cuori teneri, ma uno scrittore horror non potrà mai essere troppo melenso, no? Ovviamente ho continuato con il secondo volume della serie, "La chiamata dei tre." Originale e coinvolgente, con l'inquietante Detta-Odetta. C'era da aspettarsi un po' di sangue, e infatti... sangue sparso in abbondanza. Non so perché, ma ogni tanto mi torna alla mente: Didarami? Dedaceri? Inquietante cantilena di essere spaventosi e affamati. Presa dall'entusiasmo, la scorsa estate mi sono fiondata al cinema ma... Film un po' deludente, non ha reso giustizia alla bellezza della storia. ... adesso sono a metà del terzo "Terre desolate".
Roland Deschain, unico tra i pistoleri sopravvissuto all'invasione della Baronia di Gilead, consacra la propria vita ad una missione: trovare la leggendaria Torre Nera, attorno al quale ruotano tutte le realtà, poi uccidere il suo nemico chiamato ironicamente "il Buono", e restaurare poi il Medio-Mondo riportandolo agli antichi splendori. Così comincia la serie, con il viaggio dell'Ultimo Cavaliere. Inizialmente la sua è una strada che compie in solitario ma, man mano, si uniscono alcuni compagni che gli saranno immensamente d'aiuto.
Fin dal suo primo capitolo King ci introduce in un mondo tutto da scoprire, oscuro e tenebroso, violento e spietato.
La versione da me letta de "l'ultimo cavaliere", uno dei primi libri di King, è quella riveduta e corretta dallo stesso autore, che per sua ammissione necessitava di alcuni accorgimenti e modifiche a causa di uno stile un po' "immaturo".
Buona lettura. E che sia alla luce del giorno, mi raccomando...
lunedì 14 maggio 2018
Cormoran Strike - Robert Galbraith
Per chi ancora non lo sapesse, Robert Galbraith è lo pseudonimo di J.K Rowling, autrice della fantastica saga di Harry Potter.
Avendo molto amato le avventure del famoso mago di Hogwarts, non ho saputo resistere alla tentazione di leggere questa fantasiosa autrice in una nuova veste.
Il suo detective privato Cormoran Strike, abbandonato da una mora fidanzata da capogiro, appesantito da qualche chiletto di troppo ma intuitivo, metodico e risolutivo riesce ad essere estremamente affascinante. La menomazione alla gamba, subita in guerra, lo fa faticare parecchio, ma gli aggiunge profondità, personalità e un vissuto doloroso che gli regala la giusta dose di sensibilità. Cormoran non è solo, è affiancato dalla sua bionda e affascinante segretaria che ha fiuto e naturali doti investigative, la quale si troverà anche ad affrontare le ire di un fidanzato geloso.
Non é stato amore a prima vista intendiamoci, ma una conquista lenta e certamente duratura. All'inizio, io, amante del fantasy, trovavo i ritmi lenti e poco movimentati. Poi pian piano Cormoran Strike mi ha rapita portandomi a tifare per lui sia sul piano delle indagini sia su quello della sua vita personale. Ne "Il Richiamo del Cuculo" indaga sulla morte di una bellissima modella suicida. Ne "Il Baco da Seta" sulla scomparsa di un eccentrico scrittore. Ne "La Via del Male" lui e la sua bella segretaria ormai socia Robin, dovranno scavare nel passato di Cormoran e vedersela con un pazzo killer che attenta alla vita della bionda Robin.
Il suo detective privato Cormoran Strike, abbandonato da una mora fidanzata da capogiro, appesantito da qualche chiletto di troppo ma intuitivo, metodico e risolutivo riesce ad essere estremamente affascinante. La menomazione alla gamba, subita in guerra, lo fa faticare parecchio, ma gli aggiunge profondità, personalità e un vissuto doloroso che gli regala la giusta dose di sensibilità. Cormoran non è solo, è affiancato dalla sua bionda e affascinante segretaria che ha fiuto e naturali doti investigative, la quale si troverà anche ad affrontare le ire di un fidanzato geloso.
Non é stato amore a prima vista intendiamoci, ma una conquista lenta e certamente duratura. All'inizio, io, amante del fantasy, trovavo i ritmi lenti e poco movimentati. Poi pian piano Cormoran Strike mi ha rapita portandomi a tifare per lui sia sul piano delle indagini sia su quello della sua vita personale. Ne "Il Richiamo del Cuculo" indaga sulla morte di una bellissima modella suicida. Ne "Il Baco da Seta" sulla scomparsa di un eccentrico scrittore. Ne "La Via del Male" lui e la sua bella segretaria ormai socia Robin, dovranno scavare nel passato di Cormoran e vedersela con un pazzo killer che attenta alla vita della bionda Robin.
Sito italiano sulle opere di Galbraith
Sito inglese opere e news
Pagina Facebook Galbraith
Pagina Facebook dedicata al personaggio di Cormoran Strike
venerdì 2 marzo 2018
Le pietre magiche, una magia di fantasy
Signori,
qui stiamo parlando di fantasy al massimo livello. C'è tutto: avventura, eroismo, suspense, battaglie e e naturalmente magia, con tutti i crismi classici di riferimento alla mitologia celtica, tipici di questa categoria narrativa: elfi, gnomi, troll, nani. Ma soprattutto, pochi scrittori, anche di altri generi, mi hanno appassionato alla storia come Brooks. Credo che il segreto, oltre alla sua indiscutibile straordinaria capacità narrativa, stia nell'equilibrio. Mai i lunghi e perigliosi viaggi dei protagonisti risultano appesantiti per eccesso descrittivo, ma fanno assaporare il gusto dell'avventura; i demoni non eccellono di fantasia medievale che rischierebbe di ridurli a povere macchiette, bensì sono intrisi di realismo che trasmette vera ansietà e inquietudine (su tutti, terrificante la figura del Mietitore); infine, i personaggi hanno la giusta considerazione psicologica e intimista che toglie loro ogni superficialità e li rende perfettamente credibili (Will, il portatore delle pietre, Amberle, destinata a salvare le 4 terre dall'invasione dei demoni, Allanon, il misterioso druido, e la stessa Eretria, recalcitrante ma coraggiosa nomade). Terry Brooks riesce a trasformare un mondo di totale fantasia in qualcosa di percepito come tranquillamente plausibile e addirittura possibile. Gli amanti del genere non possono esimersi da inoltrarsi nella lettura di codesta grandissima saga, di cui questo capitolo in particolare è stato sempre il mio preferito.
qui stiamo parlando di fantasy al massimo livello. C'è tutto: avventura, eroismo, suspense, battaglie e e naturalmente magia, con tutti i crismi classici di riferimento alla mitologia celtica, tipici di questa categoria narrativa: elfi, gnomi, troll, nani. Ma soprattutto, pochi scrittori, anche di altri generi, mi hanno appassionato alla storia come Brooks. Credo che il segreto, oltre alla sua indiscutibile straordinaria capacità narrativa, stia nell'equilibrio. Mai i lunghi e perigliosi viaggi dei protagonisti risultano appesantiti per eccesso descrittivo, ma fanno assaporare il gusto dell'avventura; i demoni non eccellono di fantasia medievale che rischierebbe di ridurli a povere macchiette, bensì sono intrisi di realismo che trasmette vera ansietà e inquietudine (su tutti, terrificante la figura del Mietitore); infine, i personaggi hanno la giusta considerazione psicologica e intimista che toglie loro ogni superficialità e li rende perfettamente credibili (Will, il portatore delle pietre, Amberle, destinata a salvare le 4 terre dall'invasione dei demoni, Allanon, il misterioso druido, e la stessa Eretria, recalcitrante ma coraggiosa nomade). Terry Brooks riesce a trasformare un mondo di totale fantasia in qualcosa di percepito come tranquillamente plausibile e addirittura possibile. Gli amanti del genere non possono esimersi da inoltrarsi nella lettura di codesta grandissima saga, di cui questo capitolo in particolare è stato sempre il mio preferito.
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domenica 14 maggio 2017
Il sogno, il silenzio, la nascita.
Guardo dal divano la pioggia che cade da giorni con un po'di rammarico, a maggio mi aspettavo il calore del sole sulla pelle e una lieve abbronzatura da giardino. Ma tant'è, penso di approfittarne per un po'di riposo, così raro, così prezioso. Penso di provare a dormire un pochino, poi l'occhio mi cade sulla scala a chiocciola circondata dalle librerie, sono riempite per un terzo, dal trasloco sono rimasti in garage ancora il 70% dei libri. Scorgo da uno scaffale in basso una copertina azzurra, che libro sarà? Non mi viene in mente. Mi alzo giusto per curiosità. Sulla copertina un volto di ragazza mi guarda.
" DEBORA. Il sogno, il silenzio, la nascita." Di Debora Bonacchi.
Non so chi sia, di certo non l'ho comprato io. Non è il mio genere. Sarà emerso adesso che ci sono pochi libri. Ci penso un po'...
Da dove arriva? Poi mi viene in mente vagamente una persona e una mano che mi porge il libro, ma non il viso, proprio non lo ricordo. Ho però come la sensazione che si tratta di amici o conoscenti o amici di amici.
Lo leggo.
Debora racconta la sua storia, la sua vita. Una sedicenne ribelle e con tanta voglia di distinguersi ha un gravissimo incidente in moto. Vive l'esperienza del coma e al suo risveglio trova un'altra Debora, incapace praticamente di muoversi e continuamente bisognosa di assistenza. Da qui un viaggio sia geografico alla ricerca di cure speciali e all'avanguardia in cliniche straniere, sia dentro se stessa, una mente sana in un corpo inerte. La paura del confronto con i conoscenti, la sofferenza, gli sguardi di pietà posati sul fisico incapace di esprimere quello che un cervello lucido avrebbe voluto. La battaglia per recuperare l'uso delle mani, delle gambe, della parola. I successi e le sconfitte che passo dopo passo la porteranno alla vittoria finale: l'autonomia, l'indipendenza, la famiglia, il lavoro. Il lavoro in biblioteca per sentirsi parte integrante della società con un compito ben definito e utile. L'amata figlia Penelope. Riacquisire la capacità di svolgere i gesti più scontati le darà immense gioie. Nel racconto autobiografico emergono due genitori instancabili e una madre con la M maiuscola che insieme a lei non mollerà mai Buona lettura.
Un saluto a Debora.
Vai all'intervista a Debora Bonacchi:
https://laccalappialibri.blogspot.com/2018/08/intervista-debora-bonacchi.html?m=1
Debora racconta la sua storia, la sua vita. Una sedicenne ribelle e con tanta voglia di distinguersi ha un gravissimo incidente in moto. Vive l'esperienza del coma e al suo risveglio trova un'altra Debora, incapace praticamente di muoversi e continuamente bisognosa di assistenza. Da qui un viaggio sia geografico alla ricerca di cure speciali e all'avanguardia in cliniche straniere, sia dentro se stessa, una mente sana in un corpo inerte. La paura del confronto con i conoscenti, la sofferenza, gli sguardi di pietà posati sul fisico incapace di esprimere quello che un cervello lucido avrebbe voluto. La battaglia per recuperare l'uso delle mani, delle gambe, della parola. I successi e le sconfitte che passo dopo passo la porteranno alla vittoria finale: l'autonomia, l'indipendenza, la famiglia, il lavoro. Il lavoro in biblioteca per sentirsi parte integrante della società con un compito ben definito e utile. L'amata figlia Penelope. Riacquisire la capacità di svolgere i gesti più scontati le darà immense gioie. Nel racconto autobiografico emergono due genitori instancabili e una madre con la M maiuscola che insieme a lei non mollerà mai Buona lettura.
Un saluto a Debora.
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