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giovedì 2 maggio 2019

Intervista a Jessica Maccario - scrittrice e editor

Ciao, Jessica!
Dopo tanti autori, siamo molto felici di poter svolgere quest’intervista a una editor, perché è una grande opportunità di poter vedere la cose da un altro punto di vista, che non sia il solito binomio autore / lettore.



Jessica con le sue pubblicazioni

  1. Si ha spesso la tendenza a immaginarsi l'editore e i suoi collaboratori astrattamente come un’entità di imprenditoria strutturata di tipo aziendale. In realtà si tratta di persone, così come lo sono gli autori e gli altri addetti ai lavori. Quindi ci piacerebbe per prima cosa conoscerti dal punto di vista personale, delle tue attività, i tuoi hobby, il tuo carattere, la tua filosofia di vita…
Ciao, grazie mille per l’ospitalità! :) sono una ragazza di 29 anni che ha sempre amato i libri, la lettura è stata fin dalle elementari la mia passione preferita, unita a quella della scrittura emersa durante le scuole medie. Ho sempre scritto per un’esigenza personale, un bisogno di sognare, di evadere dalla realtà, di lasciare attraverso le storie delle emozioni e riflessioni. Sono entrata in questo mondo nel 2012, avvicinandomi passo dopo passo al lavoro che sto facendo adesso, prima con le valutazioni dei manoscritti, poi come autrice, infine come correttrice, editor. Mi sono laureata in Beni Culturali Archivistici e Librari lavorando anche nelle biblioteche e, oltre all’ambito letterario, ho fatto un corso come Assistente all’infanzia lavorando con i bambini dell’asilo. Mi piace cucinare e adoro viaggiare, sia con la fantasia che fisicamente ;)
  1. Ora la domanda cruciale: chi te l'ha fatto fare? Vista la quantità di lavoro che immaginiamo ci sia dietro una casa editrice, ed essendo tu già un’autrice immaginiamo quindi impegnata nella scrittura dei tuoi romanzi, che cosa ti ha portata a questa fatidica decisione?
Quando scelsi la facoltà di Lettere sapevo che la letteratura e i libri in qualche modo sarebbero stati la mia strada. Trovo stimolante aiutare gli autori nello scritto, dargli le indicazioni e i suggerimenti sulle modifiche da attuare, aiutarli e promuovere quello in cui credo. Ho dovuto dare meno spazio ai miei scritti e dedicarci meno ore, rispetto a prima, ma non riuscirei comunque a fare a meno di mettermi al servizio degli autori, come mi piace fare anche per gli autori del Collettivo Scrittori Uniti, una bella realtà che condivido con altri colleghi e grazie alla quale riusciamo ad arrivare a importanti fiere italiane, come il Salone di Torino, il Salone della Cultura di Milano, Modena Buk e via dicendo.
  1. Tu sei nello specifico, un editor. Ci spieghi esattamente di che figura si tratta e di cosa si occupa?
Dirigo la Starlight, una collana di Pubme che si occupa delle pubblicazioni di genere fantasy. Ci sono altre collane che si occupano anche di altri generi, mentre io ho deciso di puntare sul fantasy perché è tra i generi che ho scritto e letto in abbondanza. Devo seguire un po’ tutte le fasi della pubblicazione: valutazione, editing, promozione e comunicare con Pubme al momento della messa in commercio. Loro si occupano di questo aspetto, della distribuzione e dei pagamenti. Ci sono anche un paio di persone che mi hanno aiutato a leggere i manoscritti e da qualche settimana collabora con me Annamaria Bosco, con la quale sto cercando di suddividere il lavoro e che si è rivelata da subito molto brava.
  1. Secondo te, quali sono i punti più importanti che una casa editrice deve curare per riuscire al meglio nel suo lavoro?
Ogni passaggio è importante, non si dovrebbe lasciare nulla al caso. Una buona trama e copertina servono ad attirare il pubblico giusto, una buona correzione a non mettere in giro un testo pieno di errori, un editing a migliorare il testo e a far conoscere all’autore quali sono i suoi limiti e quello su cui può lavorare, la promozione a far conoscere il libro ai lettori, ecc. Ho scelto di mandare anche la valutazione del testo a chi viene rifiutato, perché è giusto che l’autore sappia i motivi per cui non abbiamo potuto pubblicarlo.
  1. Perché il nome Starlight? Chi l'ha scelto? Ha un significato particolare, oltre che quello letterale?
L’ho scelto io quando ho pensato a come volessi rappresentare la collana, avevo in mente diversi nomi e nessuno mi sembrava adatto. Ero con mia madre e le stavo proponendo dei nomi legati alle stelle e alla notte, perché il fantasy per me ha il colore del blu, con una luce che solo gli autori sanno dare. Quelle stelle sono gli autori in cui ho scelto di credere e che per me sono molto importanti.
  1. A quali tipologie di opere è rivolta la Starlight? A tutte o è specializzata in qualche ambito di scrittura?
Solo al fantasy, pubblichiamo racconti lunghi, romanzi brevi o romanzi più lunghi (fino alle 500-600 pagine diciamo). Si può visionare il sito https://pubme.me/collanastarlight/, la pagina facebook https://www.facebook.com/collanastarlight/ e il catalogo su https://autoricollanastarlight.wordpress.com/
  1. Qual è il rapporto con l'autore?
Dipende dal carattere dell’autore, perché soprattutto il momento dell’editing viene vissuto in modo diverso dagli autori e quindi può capitare che ci siano ansie o punti di vista diversi, ma in generale mi sono trovata bene con tutti. Apprezzo molto quando vedo che c’è la voglia di imparare e di mettersi in gioco.
  1. Quali sono le difficoltà maggiori che incontri nello svolgimento del tuo lavoro? Quali le soddisfazioni?
Le difficoltà sono principalmente con i tempi, perché ci sono molti manoscritti da valutare, testi su cui lavorare e da promuovere, non è semplice. Possono esserci problemi in qualsiasi momento, non ci sono praticamente orari in quanto a volte mi capita anche di caricare dei file a mezzanotte o di affidarmi al mio ragazzo per l’uso di nuovi programmi. Ho appreso moltissime cose e la bellezza di questo lavoro è che non si smette mai d’imparare. C’è soddisfazione quando senti la gioia di un autore, quando vedi il suo progresso, quando leggi una recensione. Qualsiasi cosa può essere motivo di soddisfazione.
  1. Secondo la tua esperienza, quali sono le differenze fra una grande casa editrice e una più piccola o comunque emergente? Quali i pro e i contro?
Le piccole case editrici sicuramente hanno più difficoltà, sia a emergere sia a essere considerate dalle librerie, senza contare che il budget di soldi a disposizione fa sempre la differenza. Un aspetto che ho sempre preferito delle piccole case editrici è che di solito concedono più libertà, non ti legano con contratti di opzione o prelazione per gli scritti successivi. Da autrice, avere questa libertà di scelta è sempre stata importante per me, al di là della possibilità di arrivare sugli scaffali di una libreria.
  1. Casa editrice e Self publishing. Due realtà e due strade diverse, ma che possono a un certo punto anche incontrarsi. Cosa ne pensi?
Da autrice, sono partita con una piccola casa editrice di Roma e ho scelto in seguito la strada del self, quindi ho sperimentato entrambe le parti. Penso che sia importante farlo, vedere i lati positivi e negativi di entrambe, ne sono uscita arricchita nonostante abbia poi scelto di puntare maggiormente sul self-publishing. È una scelta che non avrei mai fatto all’inizio, tanto più che essere stata scelta mi ha dato una grande gioia, e ho compreso solo in seguito quanto sia importante essere pronti per poter puntare sul self, ed essere disposti anche a spendere per mettere un buon prodotto sul mercato.
  1. Abbiamo ricordato che tu sei anche un'autrice. Vuoi parlarci dei tuoi romanzi? Quali hanno avuto maggior successo e quali ci consiglieresti?
Ho pubblicato la trilogia fantasy de “Gli Elementali”: l’ultimo libro è uscito l’anno scorso ed è stata una soddisfazione per me averla conclusa perché ci ho dedicato molti anni. “Insieme verso la libertà” l’ho scritto durante le superiori e l’ho rivisto qualche anno fa, in quanto c’era una differenza notevole di stile tra il primo e l’ultimo libro, “L’amore non si arrende”, in cui tutte le vicende trovano una loro conclusione.

Altri miei romanzi sono la dilogia “In volo con te” e “Questo viaggio è per sempre”, a cui sono molto legata. Mi ha dato soddisfazioni in quanto il tema che ho trattato, quello dell’omosessualità e dei pregiudizi della gente, è stato accolto bene e per me era importante avendoci messo molto di me e delle mie riflessioni.

Per un periodo ho deciso di puntare sui racconti, anche per affinare la mia scrittura e il mio stile, e ho partecipato a diverse antologie con altri autori, alcune delle quali gratuite.

Ho poi voluto provare a scrivere un romantic suspense, un genere che coniuga la parte romantica con quella più thriller e misteriosa e ne è nato “Io ti libererò”: anche se è un romanzo più breve, di circa 170 pagine, mi ha permesso di mettermi in discussione, di provare qualcosa di diverso e di arrivare a nuovi lettori, infatti è quello che ha venduto di più, anche grazie all’opzione del Kindle Unlimited di Amazon.

Attualmente sto scrivendo un altro romantic suspense, “Io ti salverò”, sempre autoconclusivo anche se ha come protagonisti due personaggi che compaiono in “Io ti libererò” e ho da parte diversi rosa.

Rimando al mio sito per maggiori informazioni: https://jessicamaccario.wixsite.com/jessicamaccariobooks e mi potete trovare su facebook e su instagram.


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