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o gli regali un Viaggio o gli regali un Libro! ♡

sabato 29 dicembre 2018

La Mennulara - Simonetta Agnello Hornby

È morta la Mennulara, 
al secolo Maria Rosaria Inzerillo, la "criata" di casa Alfallipe.
Lo strano testamento da lei lasciato ai figli dei padroni e alla vedova Adriana non lascia spazio a nessuna divagazione. Le sue parole scritte devono essere eseguite alla lettera, pena la perdita della sua stramba ed incredibile eredità.

 

"Non informate i miei nipoti. Non ce li voglio al mio funerale.
L'anima a Dio e la roba a chi tocca."

Che la morte di una cameriera nel paese di Roccacolomba suscitasse tanto scalpore e confusione nessuno se lo sarebbe aspettato. Eppure, la Mennulara era una domestica così speciale che anche dopo la sua dipartita detta le regole tenendo in scacco un'intera famiglia.
Come sia possibile poi che i padroni seguano il suo volere nella speranza di entrare in possesso della fortuna che avrebbe accumulato, è difficile da credere.
Eppure Mennù, donna rozza dal grande cuore, oltre a salvare il patrimonio della famiglia, dona ospitalità in casa propria alla padrona Adriana Alfallipe dopo la morte del sensuale e colto marito Orazio, non lasciandola a vivere da sola in un palazzo ormai vuoto. 
L'incredibile ricostruzione della vita di questa forte donna sgorga dai ricordi di un intero paese, che ne ricostruisce i tratti tra un pettegolezzo e l'altro.
Ognuno ha un pezzo dell'intricato puzzle che riga dopo riga, tratteggia un carattere di ferro, una passione profonda e una dedizione unica. 
Chi la giudica una strega, chi una santa, chi una mafiosa, 
Toccherà ai tre fratelli Alfallipe, delusi e beffati, capire a che gioco da viva e da morta ha giocato la Mennulara.
Un gran bel libro, che ricorda i rumori e le dinamiche di paese, dove nulla sfugge e tutto alla fine viene fuori. Dove nessun segreto è al sicuro.




mercoledì 26 dicembre 2018

Intervista a V.S.Alexander

Intervista all'autore di
AL SERVIZIO DI ADOLF HITLER
 V. S. Alexander


1- Alexander, innanzitutto ti chiediamo di parlarci un po’ di te, per conoscerti meglio, chi sei, cosa ti piace, i tuoi interessi, i tuoi hobbies, ciò che ami fare.
Scrivere è sempre stato un mio amore, anche se è stato un professore universitario ad accendere la mia immaginazione e mi ha mandata lungo la pericolosa strada della pubblicazione. Mi ci sono voluti molti anni per raggiungere alcuni dei miei obiettivi di scrittura. Vengo dagli Stati Uniti - Kansas in origine, ma ora vivo in Florida. Faccio molti viaggi, principalmente di ricerca per i miei libri e leggo ogni giorno. Suono anche il piano e compongo musica quando posso. Sono molto felice a casa in compagnia di questi interessi, i quali occupano gran parte del mio tempo, oltre a prendermi cura del mio cane adottato.

2- Come è cominciata la tua carriera letteraria? Quali sono state le difficoltà iniziali? Quali gli eventi della svolta che ti ha portato al successo internazionale?
Volevo scrivere da molti anni e ho provato e riprovato, come fa la maggior parte degli scrittori, a trovare un agente e un editore. Questo è successo molto prima che nascesse la pubblicazione indipendente. Credimi, è difficile trovare un buon agente e un ottimo editore o casa editrice. Sono fortunato ad avere entrambi, adesso. La difficoltà era, naturalmente, l'infinito giro di rifiuti. Non ho mai mollato, (è questo  il segreto di tutta la faccenda). Uno scrittore deve imparare ad essere persistente. Non so se posso definirmi un "successo internazionale", ma ho avuto la fortuna di vendere in un certo numero di paesi e lingue. Ciò deriva dall'avere un libro che gli editori vogliono.

3- Per tornare al soggetto della nostra recensione, “Al servizio di Adolf Hitler” che è un libro molto amato. Quali pensi siano stati i principali motivi di questo successo?
Posso indicare una delle ragioni principali per il successo di The Taster: è una storia raccontata da un altro punto di vista, una che è stata usata raramente prima, almeno nei mercati occidentali. Molti dei commenti che ho ricevuto sono sulla falsariga di "Non ho mai letto nulla di simile prima". Questo mi rende felice, ma l'ispirazione per il romanzo è nata da una storia vera. Sono sempre alla ricerca di storie fresche, e se sono basate sulla realtà è ancora meglio.

4- Rimanendo a Tester, come è nata l'idea del libro? Com’è nata la storia di Magda?
Diversi anni fa una donna di nome Margot Woelk rivelò che lei era un assaggiatrice di cibo per Adolf Hitler. Aveva ormai 95 anni e non aveva mai raccontato a nessuno della sua vita segreta. Quando ho letto la storia dell'Associated Press, mi è venuto in mente il mio personaggio: una ragazza tedesca ordinaria che è stata gettata in questa posizione precaria, a poca distanza da Hitler. La vera storia ha acceso la mia immaginazione e non mi ha più mollato. Molte volte ho pensato che nessuno avrebbe avuto l’interesse di leggere di un’assaggiatrice di cibo per Hitler, ma Magda non mi avrebbe mai lasciato rinunciare al libro. Continuava a costringermi a tornare alla tastiera. Se sei una scrittrice, capirai questa sensazione.

5- Quale è la differenza fra scrivere un romanzo completamente di fantasia e uno invece storico? Nel caso di un racconto storico, preferisci restare strettamente legato ai fatti realmente accaduti o aggiungere qualcosa di nuovo per renderlo più avvincente?
La finzione lascia libera l'immaginazione di andare ovunque, specialmente nella scrittura di genere. Prendi Fantascienza, per esempio, o Fantasy. Vengono creati mondi interi che non hanno nulla a che fare con la realtà terrestre. La maggior parte della narrativa di finzione ha comunque alcune basi nella realtà. Il crimine, la letteratura, le donne, il romanticismo, ecc. sono finzioni di solito ambientate in luoghi che conosciamo e con una storia con la quale possiamo relazionarci. Scrivere narrativa storica può essere difficile perché altre persone (gli storici, diciamo) sono esperti di un argomento che lo scrittore potrebbe aver appena iniziato a studiare. I lettori ti chiameranno per i tuoi errori e questo, penso, rovina la tua credibilità. A me piace rimanere il più vicino possibile ai fatti piuttosto che abbellire la storia.

6- Come si svolge la tua giornata da scrittore? Hai un luogo preferito dove trarre ispirazione?
La mia giornata di scrittura dipende da come la voglio usare. Alcuni giorni scrivo la mattina, altri giorni nel pomeriggio, a seconda del mio programma. Cerco di scrivere per tre o quattro ore, che includono anche le mie modifiche al lavoro del giorno precedente. Non ho un posto preferito per l'ispirazione. Sedersi sulla sedia sapendo che ho una scadenza che incombe, è la mia ispirazione.

7- Quali sono i segreti per scrivere un libro di successo? Quali suggerimenti daresti agli aspiranti scrittori, per riuscire a creare un'opera di valore? Quali sono le cose più importanti?
Vorrei avere i segreti per scrivere un libro di successo. Gran parte di esso è tempismo, fortuna, ecc. Penso che gli scrittori dovrebbero lavorare sul libro che li ispira, che accende la loro immaginazione, perché se non sono entusiasti del lavoro, nessun altro lo sarà. Gli scrittori dovrebbero leggere il più possibile tutti i generi e dovrebbero scrivere, non importa quanto doloroso o difficile possa essere. Prenditi un giorno o due di riposo, rinnova lo spirito creativo, ma non lasciare che il libro muoia. Finisci il lavoro; altrimenti, non hai nulla da vendere. Nonostante quello che dicono gli altri scrittori, credo nel blocco dello scrittore, ma c'è un'enorme differenza tra l'essere psicologicamente bloccato e l'essere pigro. Il primo potrebbe richiedere un trattamento per superarlo. Il mio consiglio finale a riguardo è di scrivere un libro diverso. Più facile a dirsi che a farsi, ma ne vale la pena. Prenditi il ​​tempo per pensare al libro, analizza altri lavori della tua categoria, cerca l'idea insolita anche in un genere abusato.

8- Quali altri ambiti di scrittura ami scrivere?
Ho scritto romanticismo, orrore e suspense psicologica. Mi piacerebbe scrivere un thriller, un giorno.

9- Ora parliamo dei tuoi progetti futuri. Quale sarà il tuo prossimo libro? E quali sono in programmazione?
Sono sotto contratto per altri due libri (su cinque) per Kensington. Sto scrivendo il quarto libro ora. Mi riporta alla Germania della seconda guerra mondiale e al movimento di resistenza lì esistente. Sarà pubblicato nel 2020. Il quinto libro dovrebbe essere pubblicato nel 2021 e si svolgerà durante prima guerra mondiale, a Boston e in Francia. Sono entusiasta per entrambi.

10- Infine, non so se sei stato mai in Italia. C'è qualcosa che ti piace particolarmente del nostro paese? Hai mai scritto o pensato di scrivere qualche racconto ambientato in Italia? Hai qualche scrittore italiano che preferisci?
Sfortunatamente non sono stato in Italia, ma spero di fare presto un viaggio. Mi piacerebbe scrivere un libro ambientato nel Rinascimento, quindi ...
Ho letto Italo Calvino e Primo Levi. Questi sono i due che mi vengono in mente per primi.

Mi piacerebbe concludere dicendo: apprezzo tutti i miei lettori e ringrazio tutti per il vostro supporto! Significa così tanto per me essere in grado di raggiungere le persone attraverso la mia narrativa!

Qualunque cosa tu faccia, continua a leggere!


Vai alla recensione del libro:
https://laccalappialibri.blogspot.com/2018/12/al-servizio-di-adolf-hitler-vs-alexander.html?m=1

English language.
1- Hi Alexander, first of all we ask you to talk a bit about yourself, to know you better, who you are, what you like, your interests, your hobbies, what you love to do.
Writing has always been a love of mine, although it was a college professor who fired my imagination and sent me down the perilous path of publishing. It's taken me many years to achieve some of my writing goals. I'm from the States--Kansas originally, but now living in Florida. I do a lot of traveling, primarily research for my books, and I read every day. I also play piano and compose music when I can. I'm very happy at home with these interests, which take up a great deal of my time, along with taking care of my adopted dog.

2- How did your literary career begin? What were the initial difficulties? What were the events of the turning point that led you to international success?
I wanted to write for many years and tried and tried, as most writers do, to get an agent and a publisher. This was long before indy publishing came into being. Believe me, it's difficult to find a good agent and a wonderful editor and publishing house. I'm fortunate to have both now. The difficulty was, of course, the endless rounds of rejection. I never gave up--the secret to this business. A writer must learn and be persistent. I don't know if I can call myself an "international success," but I have been fortunate to sell in a number of countries and languages. That comes about from having a book that publishers want.
3- To return to the subject of our review, “Tester" which is a much loved book. What do you think were the main reasons for this success?
I can point to one main reason for the success of The Taster--it was a story told from a different point of view--one that had rarely been used before, at least in Western markets. Many of the comments I've received are along the lines of "I've never read anything like this before." That makes me happy, but the inspiration for the novel came from a true story. I'm always on the lookout for stories that are fresh, and if they are based in fact that's even better.

4- Remaining in Tester, how did the idea of ​​the book come about? How was the story of Magda born?
Several years ago a woman named Margot Woelk revealed that she was a food taster for Adolf Hitler. She was 95 years old at the time and had never told anyone about her secret life. When I read the Associated Press story, my character came into my head--an ordinary Germany girl thrust into this precarious position within spitting distance of Hitler. The true story fired my imagination and wouldn't let me go. Many times I thought no one will want to read about a food taster for Hitler, but Magda wouldn't let me give up the book. She kept forcing me back to the keyboard. If you're a writer you'll understand that feeling.

5- What is the difference between writing a completely fictional novel and a historical one? In the case of a historical story, do you prefer to stay closely linked to the facts that actually happened or add something new to make it more compelling?
Fiction lets the imagination go anywhere--especially true in genre writing. Take Science Fiction, for example, or Fantasy. Whole worlds are created that have nothing to do with earth-based reality. Most fiction has some basis in reality, however. Crime, literary, women's, romance, etc., are fictions usually set in places we know and with a history we can relate to. Writing historical fiction can be difficult because other people (historians, let's say) are experts in a subject the writer may have just begun to study. Readers will call you out on your mistakes and this, I think, ruins your credibility. I like to stay as close to the facts as possible rather than embellishing the story.

6- How is your writer's day? Do you have a favorite place to get inspiration?
My writer's day is what I make of it. Some days I write in the morning, other days in the afternoon depending on my schedule. I try to write for three to four hours, which also includes my edits of the previous day's work. I have no favorite place for inspiration. Sitting in the chair  knowing that a deadline is in front of me is my inspiration.

7- What are the secrets to writing a successful book? What suggestions would you give to aspiring writers to be able to create a work of value? What are the most important things?
I wish I had the secrets to writing a successful book. So much of it is timing, luck, etc. I think writers should work on the book that inspires them, that fires their imagination, because if they aren't excited about the work no one else will be. Writers should read in all genres as much as possible and they should write no matter how painful or difficult it may be. Take a day or two off, refresh the creative spirit, but don't let the book die. Finish the work; otherwise, you have nothing to sell. Despite what other writers say, I believe in writer's block, but there's a huge difference between being psychologically blocked and being lazy. The former may require treatment to get over. My final tip is to write a book that is different. Easier said than done, but well worth the effort. Take the time to think the book through, analyze other works in your category, look for the unusual idea even in a well-worn genre,

8- What other areas of writing do you like to write?
I've written romance, horror, and psychological suspense. I would love to write a thriller someday.

9- Now let's talk about your future plans. What will your next book be? And what are they planning?
I'm under contract for two more books (out of five) for Kensington. I'm writing the fourth book now. It takes me back to WWII Germany and the resistance movement there. It will be released in 2020. The fifth book should be released in 2021 and takes place in WWI Boston and France. I'm excited about both of them.

10- Finally, I do not know if you've ever been to Italy. Is there something you particularly like about our country? Have you ever written or thought about writing a story set in Italy? Do you have any Italian writer you prefer?
Unfortunately, I haven't been to Italy but I'm hoping to make a trip soon. I'd love to write a book set in the Renaissance, so....I've read Italo Calvino and Primo Levi. Those are the two that come to mind first. I'd like to end by saying, I appreciate all my readers and I give big thanks to all for your support. It means so much to me to be able to reach people through my fiction. Whatever you do, keep reading!

martedì 18 dicembre 2018

Stan




Il giorno della recente scomparsa del grande Stan Lee, per combinazione stavo leggendo il numero 17 dei Fantastici Quattro, della mitica originale Edizione Corno, una storia come molte in quel periodo scritta dallo stesso Lee e illustrata da Jack Kirby. E in particolare in una vignetta di pag.4 c’è un poliziotto che chiede l'autografo dei FQ per un collega collezionista, che l’ha appena ottenuto dal “sorridente Lee”. Infatti, oltre all’aver creato insieme ai suoi collaboratori tantissimi personaggi divenuti famosissimi, uno dei marchi di fabbrica della sua Marvel era proprio l'inconsueta e del tutto singolare interazione degli autori con le storie, tramite le tantissime didascalie davvero divertenti che accompagnavano il lettore come un tutor, o addirittura, come nel caso citato sopra, venivano nominati dai protagonisti stessi, come se gli autori facessero parte del mondo fantastico di cui si raccontava. E questo, nonostante in apparenza potrebbe sembrare a rischio di ridicolizzare il tutto, invece risultava vincente. Perché era come se Stan e gli altri dicessero ai lettori: “Hey, questi supereroi esistono davvero, e noi li conosciamo di persona!” Tutto ciò rafforzato dal fatto che la location delle loro avventure era in città realmente esistenti, come New York o San Francisco, tanto che se ti capitava di passare per la Grande Mela ti veniva subito la curiosità di guardare in alto per cercare di scorgere l’Uomo Ragno penzolare fra un grattacielo e l'altro.
Ora questa caratteristica è quasi del tutto scomparsa, perché i personaggi si sono evoluti e adattati ai tempi, molto più cinematografici anche nel modo di raccontare graficamente. È rimasta però quella vena ironica, spesso scanzonata che contraddistingue le storie Marvel, creata proprio da Stan, che possiamo gustare ampiamente anche nella versione per il grande schermo, versione che ha permesso ai suoi personaggi di avere nuova vita e di essere ancora più conosciuti, anche alle nuove generazioni. (Mia moglie ha conosciuto e imparato ad apprezzare i personaggi Marvel proprio grazie al cinema, e questo è già di per sè un miracolo 😁)
Devo quindi ringraziare Stan, per tutti quei bei momenti che mi hanno regalato nell’infanzia i suoi personaggi e le sue storie, e per tutte le amicizie che ho trovato per condividere questa mia passione.

Grazie Stan!



Un giovane Stan Lee a Lucca Comics negli anni 70, circondato dai fans. Foto che si può trovare sul numero 100 di Thor Edizione Corno



giovedì 13 dicembre 2018

Al servizio di Adolf Hitler - V.S. Alexander

La storia mai raccontata 
dell'assaggiatrice del Führer

"Le dicevano che doveva gioire perché aveva il privilegio di salvare il Fuhrer. E il prezzo da pagare era solo la perdita della sua vita."


"... avevo quindici anni, lui era su un palco di legno... Non era particolarmente bello, ma nel suo sguardo c'era qualcosa di magnetico... Ipnotizzò una nazione.... Ma non tutti lo veneravano come il salvatore della Germania."

Magda Ritter è una ragazza tedesca molto giovane, vive in una famiglia non completamente asservita ai voleri del Führer, seppure la madre nutre speranze nelle visione di Hitler, il padre rifiuta anche di iscriversi al partito, vedendo in esso finanche la rovina della Germania. Ed è proprio quando Berlino inizia a subire i primi bombardamenti, che la giovane viene allontanata dalla casa paterna e inviata in una località montana piu sicura, a casa degli zii innamorati e fedeli al nazismo.
Obbligata a trovare lavoro, Magda viene selezionata proprio per essere al servizio di Adolf Hitler, apprende la sua precisa mansione solo dopo essere stata trasferita al Berghof, la sede di montagna della "corte' del Führer. Lei sarà una delle quindici giovanissime assaggiatrici. Dovrà assaggiare ogni portata un'ora prima dei pasti per verificare l'eventuale presenza di veleni.
La sua esistenza sarà da quel momento in poi invasa di privilegi e allo stesso tempo  di dure esperienze. Conoscerà l'amore, la sofferenza, il sacrificio, il dolore, la solitudine. Farà incontri di nomi noti del nazismo fino ad incontrare più volte Hitler stesso e la sua compagna Eva, e nonostante ciò,  riuscirà a non subirne il fascino oscuro e a  vedere con lucidità la realtà che la circonda.
Sarà una tedesca che combatterà a suo modo contro gli orrori del Terzo Reich e vivrà l'esperienza dei campi di lavoro. Un degno finale concluderà la sua personale battaglia a favore della libertà.

Mi è piaciuto questo sguardo dall'interno della realtà della Germania di quel periodo storico. Il punto di vista dei tedeschi che comprendevano l'orrore che li circondava e cercavano una strada per uscirne sopravvivendo.

domenica 2 dicembre 2018

Cinder- Marissa Meyer

Cinder - Cronache Lunari


Anche nel futuro
le storie cominciano con 
C'era una volta...

"Quelli come te sanno almeno cosa sia l'amore? Puoi sentire qualcosa o è solo tutto programmato?"

 Laddove fantascienza e favola si incontrano dalla penna di Merissa Mayer nasce Cinder.

Cinder è un meccanico di grandi capacità, abituata però al disprezzo nello sguardo della gente in quanto cyborg. Il suo corpo è per una parte meccanico e anche se questo non riesce a togliere nulla alla sua bellezza, rimane per tutti, compresa quella che dovrebbe essere la sua famiglia, seppure adottiva, un essere a parte incapace di sentimenti veri.
Proprio per questo, quando il principe Kai posa il suo sguardo dolce e gentile su di lei, la getta nello sconcerto e nella confusione. Può un cyborg innamorarsi? Di un principe, peraltro? E se il suddetto Principe si accorgesse delle parti non umane che nasconde del suo corpo? La guarderebbe ancora con la stessa intensità?
È così che conoscerete questa Cenerentola del futuro, mentre lotta per trovare una vita migliore in un tempo dove i cyborg sono considerati più schiavi che persone, utilizzati anche come cavie nella ricerca di un vaccino contro la letumosi, le peste del futuro.

Non sarà possibile non tifare per Cinder.
Non riuscirete a non volerle bene.
Non potrete smettere di leggere.
Una favola a tutti gli effetti. 

Buona lettura.


domenica 18 novembre 2018

La ragazza fantasma - Sophie Kinsella

Dall'autrice della fortunata serie "I love shopping", eccovi "La ragazza fantasma", titolo originale "Twenties Girl".


Simpatico, allegro e divertente ma con lo spunto per profonde riflessioni, il romanzo che vede protagonista Lara, pronipote di Sadie, un'ultra centenaria che, durante il suo funerale, le appare fantasma con l'aspetto dei suoi ventitre anni.
Lara, che non l'ha mai vista in vita e nemmeno in foto, non la riconosce subito, e vedendola gironzolare elegantissima e snob, in abito anni venti per la chiesa, pensa di essere impazzita.
La diafana, bellissima e capricciosa prozia continua a ripeterle una domanda: "Dov'è la mia collana? Mi serve". Si riferisce ad una lunga collana di perle che Sadie non è disposta ad abbandonare in questo mondo terreno.
Ha da qui inizio un percorso che porterà Lara e Sadie a costruire un'amicizia profonda, insieme affronteranno le loro difficoltà personali e troveranno la forza di guardare con coraggio il loro presente che entrambe, seppure in maniera diversa, si ostinano a negare.
Lara scoprirà nell'altra una personalità eccentrica e incredibilmente moderna, sarà inoltre obbligata a far vivere le ultime esperienze a Sadie, che coetanea, vede più come amica che come parente.

"Tu riesci a vedermi." Mi punta contro un dito candido e io mi faccio piccola piccola sulla sedia. "Riesci a vedermi!"
Scuoto la testa con decisione. " No che non ci riesco."
"E mi senti!"
"No, no."

Un'idea brillante, una possibilità che a molti piacerebbe, perlomeno a me farebbe impazzire. Conoscere la personalità e la vita delle mie nonne o bisnonne alla mia stessa età, sarebbe fantastico!!
Questo racconto ci ricorda inoltre che la vecchiaia appartiene al corpo ma non allo Spirito che invece e sempre giovane!

Buona lettura e preparatevi a prendere qualche movimentata lezione di Charleston.

mercoledì 14 novembre 2018

Intervista a Celia Rees


Il grande onore di intervistare Celia Rees.


Tradotta in 28 lingue.
Membro della Society of Authors.
Ex presidentessa del gruppo Children's Writers and Illustrators.
Membro della Scattered Authors Society
Seguace della English Association.
Docente fissa della Fondazione Arvon.


Libri tradotti in lingua italiana:
Il viaggio della strega bambina
Pirate
Se fossi una strega
La ragazza con le pistole
La casa dei desideri

The English translation is under the italian Q&A.

  1. Cara Celia, innanzitutto ti chiediamo di parlarci un po’ di te, per conoscerti meglio non solo come scrittrice, ma anche personalmente, con i tuoi interessi, i tuoi hobbies, ciò che ami fare.

Quando non scrivo, sono come chiunque altro. Amo leggere, incontrare amici, visitare gallerie, andare al cinema, guardare la TV. Pratico yoga e vado a Retreats ogni anno a Ibiza con mia figlia. Faccio anche pilates e mi piace nuotare. Mi piace viaggiare, anche se questo è spesso collegato alla mia scrittura - viaggi di ricerca per scovare le possibili ambientazioni. Vado in Italia, in un agriturismo in Toscana, ogni anno in vacanza e sto imparando l'italiano.

  1. Hai una lunga carriera di successo come scrittrice. Ma come è cominciato tutto? Quali sono state le difficoltà iniziali? Quali gli eventi della svolta che ti ha portato al successo internazionale?

Ero un insegnante di inglese in una scuola secondaria e mi interessavano le letture dei miei studenti. Erano gli anni '80 e quasi tutti i libri che amavano erano thriller americani, scritti per adolescenti, ma quasi adulti nella forma e nei contenuti. I miei studenti volevano sapere perché non c'erano libri come quelli, ambientati in Gran Bretagna. Poi qualcuno mi ha raccontato una storia vera esattamente adatta allo scopo. Questo è diventato il mio primo romanzo, Every Step You Take, pubblicato da Macmillan, 1993. Non ho avuto troppi problemi nel pubblicarlo, una volta che ho trovato un agente. Ho continuato a scrivere thriller e storie soprannaturali fino a quando non ho scritto Witch Child (Il viaggio della strega bambina) che è stato pubblicato da Bloomsbury. Questo è stato il mio "libro di svolta". Qualcosa del libro è risultato particolarmente interessante e Bloomsbury lo ha pubblicato vendendo i diritti in tutto il mondo.

  1. I tuoi romanzi sono tradotti in moltissime lingue. Come ti fa sentire questo? E che differenza trovi nel pubblicare per i lettori del tuo paese e quelli invece di altre nazioni?

Certo, è meraviglioso avere un libro venduto in diversi paesi e avere le tue parole tradotte in diverse lingue e per raggiungere i lettori di tutto il mondo. Spero che i miei libri abbiano un'universalità che attraversa barriere culturali e nazionali.

  1. Per tornare al soggetto della nostra recensione, Witch Child, Il viaggio della strega bambina, ha avuto un successo strepitoso, tanto da essere inserito come lettura scolastica in UK. Quali pensi siano stati i principali motivi di questo apprezzamento in tutto il mondo?

È molto difficile per me rispondere a questa domanda. Se lo sapessi, lo farei ogni volta, ma penso che abbia a che fare con il personaggio di Mary e la mia scelta di usare un diario per raccontare la sua storia. Oltre a questo, tocca a lettori e critici dirmelo.

  1. Spesso i tuoi racconti hanno protagoniste femminili (i libri tradotti in italiano tutti), e sovente ambientati in determinati periodi storici. (Ho letto anche Sorceress - Se fossi una strega, Sovay - La ragazza con le pistole e Pirate, tutti bellissimi)  Come mai questa scelta? Una passione per la storia al femminile?

Non ho sempre ragazze come protagoniste principali, ma io scrivo narrativa storica, e ho deliberatamente scelto di scrivere dal punto di vista di una giovane donna perché la storia è stata tradizionalmente raccontata ordinariamente da una prospettiva maschile. Voglio rifare consapevolezza alle donne e mostrare che stavano vivendo e facendo le cose più straordinarie. Le donne nella storia sono state ignorate per troppo tempo. Fortunatamente, ci sono ora storici e romanzieri donne che stanno riequilibrando il tutto.

  1. Hai scritto anche molti libri per adolescenti. Che differenza c'è fra scrivere per lettori così giovani e invece per adulti? Quali sono gli accorgimenti di cui tenere conto?

Ho appena finito un libro per adulti e sotto molti aspetti non c'è differenza. Le sfide sono altrettanto grandi. La principale differenza che ho riscontrato è l'età dei personaggi - si è liberi nella narrativa per adulti nello scrivere, beh, di adulti. Non ci sono restrizioni su ciò di cui si può scrivere: nessuna censura che emetta giudizi sul linguaggio e sui contenuti "appropriati". Si può forse approfondire la complessità e il dettaglio senza rischiare di perdere l'attenzione del lettore ma, nel complesso, le differenze sono poche.

  1. Amo particolarmente il tuo modo di scrivere, che trovo profondamente coinvolgente e che mi appassiona molto. Come riesci a rapire in quel modo il lettore?

Lavoro duro! Penso a come meglio realizzare quello che sto vedendo, ciò che i miei personaggi stanno sentendo e pensando, ciò che sta accadendo intorno a loro e ad essi in ogni momento del romanzo. Poi provo a selezionare le parole giuste per calare tutto questo nella pagina, per coinvolgere il mio lettore e portarlo nel mio mondo.


  1. Ritornando a Witch Child, come è nata l'idea del libro? Perché raccontare di streghe? Ci racconti la particolarità del diario nella trapunta? Credi nel soprannaturale?

L'idea di Witch Child è nata mentre stavo ricercando un romanzo completamente diverso. Cercavo informazioni sui praticanti di magia maschili e mi sono imbattuta in una foto di Matthew Hopkins, sedicente  Generale Trovastreghe, che operava in Inghilterra nel periodo della Guerra Civile. Si crede che sia responsabile della morte di fino a 300 donne tra il 1644 e nel 1646. Iniziai a pensare come sarebbe stato se lui (o qualcuno come lui) fosse arrivato in un piccolo villaggio dove una ragazza viveva con sua nonna, che era una guaritrice. I guaritori e le ostetriche furono spesso i primi ad essere accusati di stregoneria. Il libro è cresciuto da lì. Mi ero sempre interessata alla persecuzione delle streghe e ai terribili crimini perpetrati su innumerevoli donne innocenti, non solo nelle isole britanniche, ma attraverso vaste aree dell'Europa continentale. Ho studiato storia americana alla Warwick University e sapevo che la paura e la persecuzione si diffusero attraverso l'Atlantico fino al Massachussetts, culminando con gli Stitch Trials di Salem. Sapevo che Mary sarebbe andata là e il sospetto l'avrebbe seguita.

La trapunta è nata perché volevo che Mary scrivesse un diario, ma lei avrebbe dovuto nasconderlo. Sono andata a una mostra di trapunte e ho appreso che nell’America coloniale, le trapunte erano spesso imbottite con stracci e carta. Seppi in quel momento che lei avrebbe nascosto il diario in una trapunta.

Credo nel soprannaturale? Dipende da cosa intendi. Non credo necessariamente nei fantasmi e nei demoni, ma sono sempre stata affascinata dall'inconscio.

  1. Come si svolge la tua giornata da scrittrice? Hai un luogo preferito dove trarre ispirazione?

Non ho una giornata di scrittura particolare, tutti i giorni sono diversi e dipende da che fase sono con un libro. Scrivo su un mac alla mia scrivania nel mio studio. Scrivo raramente altrove.


  1. Visti i tuoi continui successi, donaci un po’ di consigli. Quali sono i segreti per scrivere un libro di successo? Quali suggerimenti daresti agli aspiranti scrittori, per riuscire a creare un'opera di valore? Quali sono le cose più importanti?

Scrivi. Prendi un taccuino e scrivi idee, parti di descrizione, tutto ciò che trovi interessante. Colleziona anche cartoline, foto, biglietti. Leggi. Un sacco. Il modo migliore per imparare a scrivere è leggere e vedere come gli altri lo fanno. Non scrivere per essere pubblicata, non all'inizio, scrivi perché vuoi scrivere. E conserva tutto. Non sai mai quando sarà utile. Quando sei pronta a scrivere qualcosa che gli altri possano leggere, pensa sempre a ciò che vuoi che il tuo lettore pensi, che senta e in che modo puoi mantenere il suo interesse.

  1. Celia, hai scritto moltissimo, c'è qualcuno dei tuoi libri che hai particolarmente a cuore. Quali consiglieresti di più?

Sono sempre appassionata a ogni libro che scrivo, quindi non riesco a individuare un libro in particolare.

  1. Ora parliamo dei tuoi progetti futuri. Quale sarà il tuo prossimo libro? E quali sono in programmazione?

Glass Town Wars è appena stato pubblicato nel Regno Unito e HarperCollins ha appena comprato il mio primo libro per adulti. Sto aspettando di vedere cosa accadrà, prima di decidere cosa farò dopo.

  1. Infine, non so se sei stata mai in Italia. C'è qualcosa che ti piace particolarmente del nostro paese? Hai mai scritto o pensato di scrivere qualche racconto ambientato in Italia? Hai qualche scrittore italiano che preferisci?

Sono stata in Italia molte volte e negli ultimi anni ho trascorso parte dell'estate lì. Adoro lo scenario, le persone, le città, i paesi e l’arte. Anche se non ho ambientato un libro interamente in Italia, l'ho usata in diversi libri. Parte di The Fool's Girl è ambientata nel mitico paese dell'Illiria ma, come Shakespeare, l'ho basata su città-stato italiane, in particolare su Mantova e Urbino. Nel mio ultimo libro, Glass Town Wars, ho usato la visione di Piero della Francesca della Città Ideale e i dipinti surreali di Gorgio de Chirico per creare la città fantastica di Glass Town. Il mio romanzo per adulti, ambientato subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, passa dalla Germania del dopoguerra all'Italia settentrionale, quindi di Italia c'è molto di più.

  1. Ci vuoi lasciare svelandoci qual'è il tuo personaggio preferito di tutte le tue storie, e qual'è la frase più bella?
Non potrei mai dirti il mio personaggio  preferito, tutti gli altri ne sarebbero irritati. Per quanto riguarda la frase più bella, sarebbe meglio fossero gli altri a giudicarla.


https://laccalappialibri.blogspot.com/2018/10/il-viaggio-della-strega-bambina-celia.html?m=1

  1. Dear Celia, first of all we ask you to talk a bit about yourself, to better know you not only as a writer, but also personally, with your interests, your hobbies, what you love to do.


When I’m not writing, I’m like anyone else. I love to read, meet friends, visit galleries, go to the cinema, watch TV. I practise yoga and go on Retreat every year to Ibiza with my daughter. I also do pilates and I like to swim. I like to travel, although this is often connected to my writing – research trips to scout out possible settings. I go to Italy, to a farmhouse in Tuscany, every year on holiday and I am learning Italian.


  1. You have a long successful career as a writer. But how did it all start? What were the initial difficulties? What were the events of the turning point that led you to international success?


I was an English teacher in a Secondary School and I was interested in my student’s reading. This was in 1980s and nearly all the books they liked were American thrillers, written for teenagers but almost adult in form and content. My students wanted to know why there were no books like that set in Britain. Then someone told me a true story that fitted the bill exactly. This became my first novel, Every Step You Take, published by Macmillan, 1993. I didn’t have too much trouble getting it published, once i found an agent. I carried on writing thrillers and supernatural stories until I wrote Witch Child ( Il viaggio della strega bambina) which was published by Bloomsbury. This was my ‘breakthrough book’. Something about it proved massively appealing and Bloomsbury published it very well, selling the rights all over the world.


  1. Your novels are translated into many languages. How does this make you feel? And what difference do you find in publishing for the readers of your country and those instead of other countries?


Of course, it is wonderful to have a book sold to different countries and to have your words translated into different languages and to reach readers all over the world. I hope that my books have a universality that crosses cultural and national barriers.


  1. To return to the subject of our review, Witch Child, Il viaggio della strega bambina, had a tremendous success, so much so as to be included as a school reading in the UK. What do you think were the main reasons for this appreciation all over the world?


It’s very difficult for me to answer that question. If I knew, I’d do it every timeI I think it is to do with the character of Mary and my choice to use a diary to tell her story. Other than that, It’s really up to readers and critics to tell me.


  1. Often your stories have female protagonists (all books translated into Italian), and often set in certain historical periods. (I also read Sorceress - Se fossi una strega, Sovay - La ragazza con le pistole and Pirate, all beautiful) Why this choice? A passion for female history?


I don’t always have a girl as the main character but if I’m writing historical fiction, I deliberately choose to write from the point of view of a young woman because history has traditionally and routinely been told from a male perspective. I want to put women back in the picture and show that they were living lives and doing the most extraordinary things. Women in history have been ignore for too long. Fortunately, there are now women historians and novelists who are redressing the balance.


  1. You have also written many books for teenagers. What is the difference between writing for young readers and for adults? What are the measures to take into account?


I’ve just finished a book for adults and in many ways, there is no difference. The challenges are just as great. The main difference I found is the age of characters – one is free in Adult fiction to write about, well, adults. There are no restrictions as to what one can write about – no censors making judgements about ‘appropriate’ language and content. One can perhaps go deeper into complexities and detail without risking losing the reader’s attention but, overall, the differences are few.


  1. I particularly love your way of writing, which I find deeply engaging and which excites me a lot. How do you manage to kidnap the reader like that?


Hard work! I think about how best to realise what I’m seeing, what my characters are feeling and thinking, what is happening around them and to them at each moment in the novel. Then I try to select the correct words to get that down onto the page, to engage my reader and take him or her into my world.


  1. Returning to Witch Child, how did the idea of the book come about? Why tell witches? Can you tell us about the peculiarity of the diary in the quilt? Do you believe in the supernatural?


The idea for Witch Child came about while i was researching a completely different novel. I was looking for information about male practitioners of magic and I came across a picture of Matthew Hopkins, self styled Witch Finder General who operated in England in the Civil War period  He is believed to be responsible for the deaths of up to 300 women between 1644 and 1646. I just began thinking what would it be like if he (or someone like him) came to a small village where a girl lived with her grandmother, who was a healer. Healers and midwives were often the first to be accused of witchcraft. The book grew from there. I had always been interested in witch persecution and the terrible crimes perpetuated on numberless innocent women, not just in the British Isles but across great swathes of Continental Europe. I studied American History at Warwick University and knew that the fear and persecution spread across the Atlantic to Massachussetts culminating in the Witch Trials of Salem. i knew that Mary would go there and suspicion would follow her.  


The quilt came about because I wanted Mary to write a diary but she would have to hide it. I went to a quilt exhibition and learnt that in Colonial America, quilts were often stuffed with rags and paper. I knew at that moment that she would hide the diary in a quilt.


Do I believe in the supernatural? It depends what you mean. I don’t necessarily believe in ghosts and ghouls but I’ve always been fascinated by the Uncanny.  


  1. How is your writer's day? Do you have a favorite place to get inspiration?


I don’t have a particular writing day, all days are different and it depends at what stage I’m at with a book. I write  on a mac at my desk in my study. I rarely write any where else.


  1. Given your continuous successes, give us some advice. What are the secrets to writing a successful book? What suggestions would you give to aspiring writers to be able to create a work of value? What are the most important things?


Write. Have a notebook and write down ideas, bits of description, anything you find interesting. Collect postcards, photos, tickets and slot those in, too. Read. A lot. The best way to learn to write is to read and see how others do it. Don’t write to be published, not at first, write because you want to write. And keep everything. You never know when it will come in useful. When you are ready to write something for others to read, always have in mind what you want your reader to think, to feel and how you can keep his or her interest.


  1. Celia, you wrote a lot, there are some of your books that you particularly care about. Which would you recommend more?


I’m always passionate about every book I write so I can’t really single out any particular book.


  1. Now let's talk about your future plans. What will your next book be? And what are they planning?


Glass Town Wars has just published in the UK and HarperCollins has just bought my first adult book. I’m waiting to see what happens with that before I decide what i am doing next.


  1. Finally, I do not know if you've ever been to Italy. Is there something you particularly like about our country? Have you ever written or thought about writing a story set in Italy? Do you have any Italian writer you prefer?


I have been to Italy many times and for the last few years I’ve been spending part of the summer there. I love the scenery, the people, the cities and towns and the art. Although I haven’t set a book entirely in Italy,  I have used it in several books. Part of The Fool’s Girl is set in the mythical country of Illyria but, like Shakespeare, I based it on Italian City States, particularly Mantua and Urbino. In my latest book, Glass Town Wars, I used Piero della Francesca’s vision of the Ideal City and Gorgio de Chirico’s surreal paintings to create the fantasy city of Glass Town. My adult novel, is set immediately after the Second World War and moves from post war Germany to Northern Italy, so Italy features quite a lot.


  1. You want to let us reveal what your favorite character of all your stories is, and what is the most beautiful sentence?


I could never tell you my favourtie character, all the others would be upset. As for the most beautiful sentence, that would be for others to judge.


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Sito ufficiale Celia Rees